Kitobni o'qish: «Non dir quattro se non l'hai nel sacco: Commedia in un atto»
INTERLOCUTORI
La signora Laura.
Il signor Nordi.
Servo.
La scena succede in una villeggiatura della signora Laura
ATTO UNICO
SCENA I
Laura e Nordi
Laura è seduta presso un tavolino da lavoro e sta ricamando. È una giornata d'autunno. All'aprirsi della scena le finestre mettono ancora un po' di luce.
(Nordi entra)
LAURA
Siete voi Nordi? Buonasera.
NORDI
Buonasera, signora Laura. Ci volete lasciare gli occhi? Che cosa fate con questo buio?
LAURA
Ricamo.
NORDI
A memoria?
LAURA
Che volete, sono così sola! Ad accendere i lumi mi s'allungano le serate. Fortuna che ci siete voi ad accorciarmele.
NORDI
I vostri ospiti son tutti partiti?
LAURA
Tutti.
NORDI
E lo dite senza nemmeno un sospiro!
LAURA
Quando ci lascerete voi?
NORDI
Posdomani.
LAURA
Digià?
NORDI
Grazie. Posdomani, proprio.
LAURA
La capitale vi attira.
NORDI
Oh Dio!
LAURA
E perchè allora?
NORDI
Ve l'ho pur detto ch'io sono mezzo padre. Mio nipote non vuol saperne di venir qui; conviene ch'io vada a raggiungerlo dov'è, se no…
LAURA
Se no…?
NORDI
Voi non lo conoscete. È tomo da farmi mille follìe in un giorno.
LAURA
È la sua età.
NORDI
Ed è la mia di cercare d'impedirnelo.
LAURA
Non vi fate più vecchio che non siate.
NORDI
Oh! non c'è pericolo. Ho quasi infilato il periodo in cui si cerca di parer più giovane.
LAURA
Quanti anni avete?
NORDI
Trentanove, e voi?
LAURA
Oh! oh!
NORDI
Reciprocità: non siamo tutti eguali davanti…?
LAURA
Davanti agli anni? No. A trentanove anni sarò una nonna, mentre voi siete in fiore.
NORDI
In frutto almeno. E voi rimarrete qui un pezzo ancora?
LAURA
Fino a dicembre.
NORDI
Così sola?!
LAURA
Perchè mi lasciate?
NORDI
Non parlatemene. Se sapeste come ci s'avvezza presto a star bene! Non le troverò più a Roma, le vostre serate.
LAURA
Venite a trovarle a Torino.
NORDI
Se lo potessi!
LAURA
Eh! non le trovereste neppur là. In città io passo tutte le mie sere in casa d'una amica, la signora Grandi.
NORDI
Un'amica!
LAURA
Oh già! Voi sarete come tutti gli uomini, i quali non credono che fra donne possa esistere amicizia.
NORDI
Non dico… ma…
LAURA
Pensate.
NORDI
Ecco. Le donne amiche sul serio fra di loro sono come le mosche bianche e difatti non ve ne hanno che di canute.
LAURA
Vi prego di credere che non mi tingo.
NORDI
Ed è per questo appunto che mi permetto di mettere in dubbio…
LAURA
La mia amicizia per tale che non conoscete.
NORDI
Parliamo chiaro: se ne facciamo questione di parole non ci sto più. Io, alla parola amicizia, ci dò un significato più alto ed esteso che d'ordinario non si usi. Se la volete adoperare nel senso comune, questa parola, allora non discuto e v'ammetto qualunque amicizia.
LAURA
Secondo voi, di amici veri non possono esservi che uomini.
NORDI
Sì, perchè l'amicizia è femmina.
LAURA
Uh! (crolla le spalle).
NORDI
No, no, non fate uh! e non crollate le spalle, chè mi accorgo d'aver detto una cosa così vera e giusta, che non me ne credevo capace.
LAURA
Quanta modestia!
NORDI
La modestia fu quella che rovinò affatto la mia esistenza.
LAURA
Convien dire che sappiate mascherarle bene quelle rovine.
NORDI
Eppure è tale e quale, e mi spiego.
LAURA
E la nostra digressione sull'amicizia?
NORDI
Cicerone ne ha scritto un trattato, dove ne disse tutto il dicibile; lo avete letto?
LAURA
No.
NORDI
Neppur io. Lo leggeremo insieme, se vi piace.
LAURA
L'autunno venturo… dacchè partite…
NORDI
Ah! è vero!
LAURA
Fatemi intanto da Cicerone intorno ai vostri ruderi.
NORDI
Subito. Quando entrai nella vita…
LAURA
Vi hanno messo a balia…
NORDI
No, m'allattò mia madre; ma vi prevengo che se mi interrompete, io perdo il filo.
LAURA
Allora aspettate un momento che si portino i lumi, chè così nessuno poi vi disturberà più. – Tirate quel cordoncino.
NORDI
Questo? (suona).
LAURA
Grazie. E poi attizzate un po' il fuoco e… disponete le poltrone… (Nordi eseguisce). Così.
SERVO
La signora comanda?
LAURA
I lumi. (Servo via).
NORDI
Venite a seder lì… (Laura eseguisce). Che tempaccio umido. C'è fuori una nebbia così fitta, che la si potrebbe tagliare col coltello. Io non so proprio concepire come una signora bella, giovane e di spirito come voi rimanga per tanto tempo sola, in campagna.
(Il servo porta i lumi)
LAURA
Una signora bella, giovane e di spirito come son io ama sentirselo dire da un uomo di spirito come voi. – Dunque la vostra storia?
NORDI
Eccola. E, prima di tutto, non avete mai pensato voi che ai tempi nostri si comincia a vivere troppo presto? Cominciando a professare quando non s'è anche fatta un po' di pratica, si ottiene di vivere del capitale invece che dei redditi, e si sfrutta il futuro, che potrebbe poi essere bello e soddisfacente, in pro dell'oggi, che non riesce fuorchè febbrile.